martedì, luglio 17, 2007

Così ci piacciono le Donne...

LA LETTERA Una lettrice risponde all'articolo del Financial Times
che critica il trionfo di veline e donne nude in Italia


"Se il mio fondoschiena
vale più di due lauree"


di MILA SPICOLA






CARO DIRETTORE, ad Adrian Michaels che sul Financial Times critica il trionfo di veline
e donne nude in Italia vorrei dire che il problema non è femminile. Non
è tanto il femminismo ad aver fatto passi da gigante però all'indietro,
semmai è il maschilismo italo-pakistano (per parafrasare una recente
affermazione di Giuliano Amato) che ormai troneggia da tutte le parti.



Per come la vedo io, la signorina Canalis ha raggiunto benissimo il suo
obiettivo e cioè successo e soldi e alzi la mano chi tra le donne non
rinuncerebbe al proprio stipendiuccio e ad un po' di amor proprio
femminile se gli mettessero sul piatto un milione di euro per mostrarsi
sorridente... ma anche un uomo direi, no? Della serie: chi è più scemo
signor Michaels, la Canalis o chi gli va dietro?



Per quel che mi riguarda sono problemi che vivo ogni giorno, ma davvero
ogni giorno. Ho 39 anni, sono single, due lauree, (una in architettura
e una in conservazione dei beni architettonici), due master, uno in
economia e uno in studi storici, una specializzazione in
consolidamento, un dottorato di ricerca e ... un gran bel fondoschiena.




Ebbene sì, signori miei, il mio primo impatto con la classe "maschio
italico" è sempre il suo sguardo insistente su quella "qualità" (a meno
che non mi metto un bel burka) della quale io non ho nessun merito;
nonostante il mio quoziente intellettivo, la mia cultura, la mia
ironia, eccetera... ho un bel affannarmi a parlar di politica, a
ricostruire le tappe del disfacimento etico della nostra attuale
società, a discutere dei massimi sistemi, di pensioni, di Mozart, di
cuneo fiscale, di travi in precompresso... La replica , nel migliore
dei casi, è sempre "pure intelligente..." e sorrisino, nel peggiore uno
sbadiglio.



E io penso: ma davvero sono così poveri di spirito? Poveri di argomenti
con l'altro sesso? Assolutamente incapaci di confrontarsi su altri
terreni che non siano quelli delle schermaglie sessuali? o anche
amorose? In ogni caso la mia idea è, tranne qualche valida eccezione,
"penso di te che sei solo uno scemo" e dio solo sa quanto vorrei essere
smentita, visti i problemi che vivo. So anche che chi legge questa
mail, se è un uomo, ha già alzato il ciglio. Potrei metterci la mano
sul fuoco, così come lui poserebbe felice la mano su un mio gluteo.
Scusatemi se sono sfrontata.



Allora io mi chiedo, cosa dovremmo fare noi mamme italiane con questi
ragazzini maschi? perché il problema sono fondamentalmente loro;
annegarli da piccoli? buttarli giù dalla rupe tarpea della selezione
intellettuale? fargli sistemare la cameretta già a 8 anni così da
capire che la parola "maschio" andrebbe sostituita con quella di
"persona"?



Delle donne italiane caro signore, mi preoccuperei di meno. Le
statistiche le danno sempre più brave nei risultati a scuola, sempre
più agguerrite, più flessibili, più forti, forse sempre meno fornite di
scrupoli... ma lei mi insegna: in una giungla di uomini davvero poco
evoluti almeno tentano di ottenere qualcosa sfruttando le armi che
rimangono loro. Quasi tutte le signorine svestite sono ben più
consapevoli di quello che fanno , sicuramente il doppio anche del
preparato professore che fa zapping in tv e si sofferma ad ammirarle.
"Che male c'è?", direbbe la ragazza, ma anche il professore.



Ovviamente ho esagerato, ovviamente sono d'accordo con lei nel
giudicare davvero orrendo, mortificante dell'intelligenza umana, un
tale costume, un tale andazzo... ma toglierei da parte sua l'accento
solo sulle donne e lo sposterei su ragioni e cause ben più complesse e
variegate.



Lo sposterei sulla totale deriva di tutti i media italiani. Lasciamo
perdere la tv, sulla quale si aprirebbe il baratro da lei già
prospettato, ma, se lei si connette con la home page di un qualunque
quotidiano sul web, a partire anche da Repubblica, troverà sempre una
bella ragazza, possibilmente svestita, ben in vista. Immagino anche chi
le sceglie tali foto: si tratterà di un solerte giornalista... di sesso
maschile, al quale la redazione avrà detto "una bella fighetta ci sta
benissimo, attira l'attenzione"; ancora troppo sfrontata? Del resto in
Italia i giornali non fanno giornalismo, fanno mercato, e la domanda di
tette e fondoschiena in vista è altissima.



Qua, caro signor Michaels, si tratta di vendere. Mica roba da poco. E
gli uomini sono davvero come i bimbi mi sa, sembra un luogo comune e mi
vergogno quasi a scriverlo. Del resto in Francia ha destato scalpore il
servizio realizzato su una rivista di moda su una brava donna politica.
Siamo alle solite: è più facile il compartimento stagno della
bella/elegante/scema e brutta/malvestita/autorevole ergo intelligente.
Bambini, indubbiamente. La complessità, signori miei è sempre più
bandita, è sempre più difficile da accettare, da comunicare, da
vendere.



Se io vado in cantiere con i tacchi a spillo attiro l'attenzione... non
perché vado contro il decreto sulla 494, ma perché ho pur sempre una
bella caviglia... e mi sogno di poter essere presa sul serio nel dare
indicazioni sull'impianto elettrico. Se dico queste cose ad un uomo, o
affronto un discorso del genere il meno che mi replica, è già successo
del resto, è "cavolo quanto sei acida". Ma io non sono acida, sono
peggio: furiosa. E a quel punto sapete come diventerei? petulante e
nevrotica.. o meglio... magari oggi ho il ciclo. E festa finita.




(17 luglio 2007)


P.S.
Potessi ti stringerei la mano, pur essendo un uomo.


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