Roma - Aumentano i
casi in cui l'efficacia legale delle denunce delle corporazioni della musica contro utenti peer-to-peer viene messa a dura prova, ed aumentano anche i casi in cui
RIAA, l'associazione delle major di settore, viene messa sul banco degli imputati.
Nel clamoroso caso
RIAA vs. Foster, in cui la donna accusata da RIAA di violazione del copyright ha vinto il caso in tribunale vanificando gli sforzi delle major ed anzi dimostrando l'inconsistenza delle accuse, il giudice ora
ha deciso che RIAA dovrà compensare con quasi
70mila dollari le spese legali sostenute da Debbie Foster.
Si tratta in assoluto, negli USA, della prima volta che le major vengono condannate a pagare le spese legali di una persona denunciata perché, a loro avviso, ma non ad avviso del giudice, si era intrattenuta illegalmente con le piattaforme di sharing.
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